
Vuoi comunicare efficacemente? Non smettere mai d’imparare
Non si è mai uguali a se stessi. Non lo siamo noi e non lo è il mondo che ci circonda. Siamo in un meccanismo di evoluzione continua che rende tutto sempre una sfida nuova, diversa e accattivante. Trovare il miglior modo per affrontarla diventa così una ricerca continua e stimolante. Ma riusciamo ad accorgerci quando è il momento di cambiare rotta? Perché non è detto che se una formula ci ha aiutato a sostenere una determinata prova, la stessa varrà per le altre. Saper esaminare le diverse circostanze, riconoscere i propri limiti e fare il possibile per superarli è fondamentale. Riusciamo a farlo? Un buon passo iniziale sarebbe mettersi in discussione, non dare niente per scontato, aprirci a nuove conoscenze ed esperienze.
Non dimenticare di metterti in discussione
Questi sarebbero principi chiave da tenere spesso sott’occhio. Non mancano mai nella vita le occasioni per mettersi in discussione. Figuriamoci nel lavoro. E figuriamoci se il lavoro in questione ha a che fare con la comunicazione, l’arte di chi manipola, crea, organizza le parole e i pensieri per veicolare messaggi, per essere persuasivo e convincente, accattivante ed efficace. Stiamo parlando di chi lavora con le parole, di chi si occupa di marketing e di creare contenuti. E proprio lì che saprebbe importante fare di questi imperativi una sorta di mantra. Perché la comunicazione non si insegna. È un attitudine da sviluppare e coltivare.
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Combatti il “Dunning-Kruger”, la mania di pensare di sapere sempre tutto
Credere di essere infallibili non ha mai aiutato nessuno. L’arroganza e la convinzione di essere i migliori, la certezza di non sbagliare mai sono i peggiori consiglieri per chi si occupa di comunicazione. È il cosiddetto effetto Dunnig -Kruger. Quante volte sarà capitato di incontrare professionisti che soffrono di questa sorta di distorsione cognitiva per cui si crede di sapere tutto anche quando in realtà non è così? La classica convinzione di chi sostiene di poter affrontare tutto senza guardarsi intorno. Di chi pensa di sapere già tutto. Onestà intellettuale. A volte, è proprio questo l’ingrediente che manca. E se si riconosce di avere qualche mancanza, perché non rimettersi in gioco? Socrate diceva che “È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza”. E di Socrate ci si può fidare.
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Le cose che a scuola non t’insegnano
Studiare è necessario. Su questo non si discute. Ma è anche vero che certe cose non si possono imparare solo attraverso corsi di formazione e materie didattiche. Questo è già molto importante, oltre che necessario se si vogliono offrire competenze adeguate, ma c’è qualcosa che va oltre le nozioni. Coltivare l’arte di trasmettere un messaggio nel migliore dei modi. Capire le aspettative dei fruitori, sfruttare canali e strumenti di comunicazione e saperli adattare ai contesti. Spingere gli altri ad ascoltare, rendendo ciò che si dice interessante e coinvolgente. Capire il tono di voce più adatto a valorizzare il nostro contenuto, sapendolo adattare di volta in volta alle esigenze da soddisfare. Comunicare è un’arte. Necessario ascoltare se stessi e gli altri, con l’umiltà di chi sa che non finirà mai d’imparare.
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di Valentina Cuppone