
Tutto ciò che devi sapere su Vero, la piattaforma di social media co-fondata da un miliardario che è diventata virale
Instagram e Facebook sono due colossi nel mondo dei media digitali, due potenze che sono per lungo periodo apparse come impeccabili. Sono stati due fra i social network preferiti dagli utenti globali per anni e pochi altri hanno tentato di mettersi sulla loro strada. Infatti, se ripensiamo a tutte le app che sono sorte come sfidanti delle prime due, la maggior parte sono pian piano finite nel dimenticatoio. Ricordi quando la gente ha parlato di Ello nel 2014? O Google Plus nel 2011?
La scorsa settimana una nuova piattaforma, in verità nata quasi tre anni fa, chiamata Vero è uscita dall’ombra, e non poche persone si sono chieste: “Questo è solo un errore di Vevo, la società di video vero?”. La risposta è assolutamente no. Vero, termine ripreso dal latino veritas ossia verità, ora è l’app gratuita numero uno in Google Play e occupa l’ottavo posto nell’App Store iOS.
Vero si è posizionato come un diverso tipo di social network, uno progettato in risposta ai modi in cui quelli hanno involontariamente reso le persone poco socievoli e individualiste. Il suo successo è chiaramente visibile se si analizza l’importante crescita da poco meno di 1 milione di utenti registrati a quasi 3 milioni, secondo la compagnia, negli ultimi giorni. Ha dichiarato il co-fondatore di Vero Ayman Hariri
La nostra intenzione è davvero quella di creare un social network online che riproduca il più grande social network esistente, che è quello che esiste tra le persone. La nostra responsabilità come progettisti e sviluppatori è di avere la tecnologia come strumento per le persone – per far sì che migliori le loro esperienze di vita e non le sminuisca.
Chi è Ayman Hariri?
Vero è stata fondata nel 2013 e lanciata nel 2015. Parlavamo prima delle affermazioni fatte da Ayman Hariri, ma chi è costui di preciso?
Hariri è un miliardario e il figlio dell’ex primo ministro del Libano, Rafic Hariri, quest’ultimo influente personalità politica, dimessosi nel 2004 ed assassinato solo un anno dopo le sue dimissioni. Hariri Jr. è anche il fratellastro dell’attuale primo ministro libanese, Saad Hariri, che è in carica dal 2016.
Oltre alle radici familiari il cofondatore di Vero ha una certa carriera in ambito economico e gestionale. Ha affermato di essere vice direttore generale di Saudi Oger, una società di costruzioni ormai defunta fondata da suo padre, dal 2005 al 2013. Durante quello stesso periodo, ha collaborato con suo fratello, allora direttore generale della compagnia in questione. Nel 2013, Hariri ha dichiarato di aver venduto le proprie azioni e di essersi distaccato dalla società ‘di famiglia’ per co-fondare Vero. D’altra parte la compagnia Saudi Oger chiuse nel luglio 2017, si può dire quindi che le scelte di Hariri furono abbastanza provvidenziali.
La fine della Saudi Oger
Il motivo della crisi e successivamente del totale fallimento è sicuramente dovuta all’incapacità dell’azienda di sostenere le spese eccessive, in particolare quelle legate ai pagamenti dei salari di migliaia di lavoratori. Si può affermare che i mancati pagamenti abbiano innescato un effetto domino, provocando malcontento generale, proteste e non pochi disagi. Addirittura, data la gravità della situazione, il Ministero del lavoro saudita è intervenuto fornendo cibo e beni di prima necessità ai lavoratori sauditi Oger, molti dei quali vivevano in condizioni insalubri in dormitori angusti e campi di lavoro costruiti con poco, nessun accesso al cibo, all’acqua corrente, all’elettricità o alle cure mediche.
Le scelte fatte in passato dal miliardario, tuttavia non sono totalmente chiare e trasparenti. Dopo il 2013, Hariri ha dichiarato di non essere sicuro di chi avesse assunto la guida di Saudi Oger, affermando di essere poco coinvolto nella faccenda. Al contrario, un documento pubblicato da Mashable sembrerebbe indicare che Hariri abbia lasciato la compagnia non nel 2013, bensì un anno dopo. Oltre al fatto che un comunicato stampa di Vero, risalente al 2016 lo identificherebbe come ” Vice Presidente e Deputy CEO di Saudi Oger Ltd.” Molti utenti hanno scoperto le informazioni su Saudi Oger, il coinvolgimento assunto da Hariri e hanno risposto con un gioco di parole e persino un hashtag #DeleteVero.
Molti quindi si interrogano sul come e soprattutto sul perché questa app sia diventata virale. In realtà le risposte a queste domande sono parecchio difficili da individuare. Ecco alcune ipotesi:
- Alcune persone pensano che sia a causa delle implicazioni economiche e politiche del cofondatore
- Alcuni credono sia semplicemente una conseguenza del detto “bene o male, l’importante è che se ne parli”, quindi lo vedono come frutto di un certo passaparola
- Certi sono convinti sia una mera moda passeggera, nata fra i giovani e che tenderà presto a sgonfiarsi, come Snapchat
- Gli ultimi, valutando i dati, smentiscono l’ipotesi precedente poiché i dati stessi hanno rivelato che il 50% degli utenti della app sono uomini tra i 21 ei 40 anni.
Hariri ha detto alla CNN Tech che collega il recente aumento di Vero negli utenti al passaparola tra le comunità di utenti, dalla comunità di cosplayers agli artisti del tatuaggio, che sono stati i primi ad adottare Vero, ma non hanno pagato per utilizzare o promuovere la piattaforma. “Quando qualcuno mi chiede, qual è il tuo target demografico?” Il nostro target demografico sono le persone e le loro passioni “, ha detto Hariri. “Le persone che hanno passioni che vogliono condividerle con il nostro selettore di pubblico unico o più pubblicamente con i follower.”
Com’è l’esperienza dell’utente?
Finora, non eccezionale per alcuni. Il motivo è legato principalmente al fattore ‘imprevisto’, cioè poiché l’app è aumentata in popolarità in breve tempo, i suoi server hanno subito un certo rallentamento. Il recente aumento del numero di utenti registrati di Vero ha rallentato il servizio, fino al punto tale in cui molti hanno tentato di registrarsi, ma hanno avuto problemi a farlo. Molti utenti hanno addirittura adottato Twitter per l’assistenza clienti e per condividere problemi e soluzioni in modo più immediato.
Come funziona una piattaforma social senza pubblicità?
Inizialmente, il primo milione di utenti ha avuto accesso a Vero gratuitamente e continuerà ad usare l’app senza costi aggiuntivi per sempre. Successivamente, , date le interruzioni del servizio, è possibile leggere sul sito web di Vero dal 28 febbraio, che “stiamo estendendo tale offerta a tutti i nuovi utenti fino a nuovo avviso . Confermeremo presto la data di inizio e il prezzo degli abbonamenti a Vero. ” Hariri ha dichiarato che nei suoi piani ci sarebbe la volontà di rendere l’eventuale quota annuale di abbonamento “accessibile”, sebbene la compagnia non sia ancora pronta ad annunciare una cifra precisa.
Per quanto riguarda un altro flusso di entrate, Vero è anche un possibile mercato per gli imprenditori. La società addebita una commissione di transazione ai commercianti quando questi vendono tramite la funzione “Acquista ora”, che permette a marchi e influencer di vendere prodotti tramite post Vero.
Termini d’utilizzo dell’app
Alcuni utenti hanno letto le condizioni di iscrizione dell’app, restando in parte confusi e in parte allarmati da ciò che i termini di utilizzo di Vero specificano, sebbene siano relativamente standard tra le piattaforme social dominanti. Come naturale conseguenza, i gestori di Vero hanno aggiunto delle specifiche rassicuranti e più semplici ai termini di utilizzo nel tentativo di evitare ulteriore confusione.
Ha dichiarato Harir:
Non pretendiamo di possedere nessuno dei contenuti che condividi su Vero Posso capire la preoccupazione degli utenti a riguardo, perché ci sono così tante cose sul data mining e l’uso dei dati, la monetizzazione di questi dati e la monetizzazione del comportamento degli utenti. Penso che le persone siano in una tale forma di preoccupazione che anche la minima cosa che non capiscono, li fa reagire.
Possiamo concludere quindi che l’app stia sicuramente destando reazioni contrastanti, ma è innegabile la sua repentina ascesa che sembra non arrestarsi al momento. Il consiglio è di provarla per poi fare pronostici, entrerà nell’olimpo della app ‘da non perdere’ o sarà l’ennesimo fuoco di paglia?
Federica Tuseo