
“Io posso”! I limiti sono solo un fatto mentale
“Gli uomini non sono prigionieri dei loro destini, ma sono solo prigionieri delle loro menti”. Così sosteneva Franklin Roosevelt. E noi ci troviamo d’accordo con lui. La storia di ieri e di oggi, la vita quotidiana vissuta in mezzo agli altri e all’interno delle quattro pareti domestiche, giornalmente ci danno la prova di quanto questo concetto sia reale e fondato. Importante sarebbe riuscire a farlo proprio, non solo con la pronuncia delle parole che costituiscono quella frase, ma acquisirlo come una specie di mantra da applicare alle nostre azioni, ai nostri progetti e approcci. In tutto. Nel lavoro come nel privato.
Quante volte e da quante persone abbiamo sentito pronunciare frasi di questo tipo, pensando magari davvero che la felicità, lo stare bene con se stessi e con gli altri, il successo lavorativo e personale, non stia esclusivamente in ciò che si è e che si sa, ma, soprattutto diremo noi, nella capacità di pensare. Sembrerà un’ovvietà e una banalità. Ma non è così.
Bene o male, in modo condivisibile o meno, tutti “pensano”. O almeno dovrebbero. È l’attività che dovrebbe distinguere l’essere umano dalle altre specie animali. E anche su questo si potrebbe aprire un lungo dibattito. Ma non è il luogo né il focus dell’argomento che abbiamo intenzione di trattare, non per esaurirlo, ma solo per dare uno spunto, un input dal quale partire per riflettere.
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Infrastrutture… mentali: via!
Si nasce e si cresce in una società che è stata costruita, mattone dopo mattone, nel corso dei secoli. Si è evoluta, ha smussato tanti aspetti, si è aperta più volte ad accogliere innovazioni, tecnologie, trasformazioni di tutti i tipi e in ogni campo. Oggi viviamo in un mondo che tenta di accettare tante cose che nel corso dei secoli non sono state neanche concepibili. È il progresso che porta con sé conoscenza, informazioni, novità. Scoperte che hanno migliorato il nostro modo di vivere, velocizzando tante pratiche, inventando nuove professioni, creando metodi per poter salvaguardare l’infinito patrimonio raccolto su questo pianeta nel corso del tempo. Certo a volte, forse troppe, abbiamo avuto poca attenzione nel rispettarlo, questo mondo. Ma abbiamo anche la possibilità, solo se volessimo, di capire gli errori e invertire in qualche modo la marcia. Cambiando il nostro modo di ragionare anche in questo senso. Perché tutto sta lì. Ogni nostra azione, decisione, ogni approccio nell’affrontare quest’esperienza meravigliosa che è la vita, parte dalla nostra testa. Da quella di individui conosciuti o sconosciuti. Da quella di chi ha in mano le sorti di un paese o di chi quelle della propria casa.
Liberarsi dai limiti: è nececessario per crescere
Il nostro nucleo familiare ci insegna valori, ci dà un’educazione. Lo stesso fa la scuola. Poi cresciamo, frequentiamo amici, conosciamo situazioni in cui impariamo a comportarci in un modo piuttosto che in altro. La nostra personalità si forma, con tutte le caratteristiche annesse. Compresi limiti e qualità. E spesso, nel nostro cervello si instillano dei fastidiosi e ingombranti preconcetti e paure che rischiano di frenare il percorso verso il raggiungimento dei nostri obiettivi. Dipende dalle abitudini, da come si è cresciuti, da quanto si è considerato importante studiare, conoscere, informarsi. Per aprire la mente, per valicare ogni confine lavorando su se stessi come percorso di crescita.
La mente è il nostro miglior business
Modificare il proprio modo di vedere le cose (e non con gli occhi!) può essere illuminante. Chi almeno una volta nella vita non si è sentito incapace di fare qualcosa? A chiunque è capitato di pensare di non essere in grado di affrontare qualche situazione. Sconfitto in partenza. Di aver paura nell’iniziare un nuovo lavoro, nel rincorrere la professione dei sogni, perché ci si sente spesso un gradino più in basso.
Errore. Sì. Lo sappiamo, è facile dirlo o scriverlo. Complicato è da farsi. Anche per chi scrive. Perché mettere in atto un cambiamento mentale non può e non deve essere una cosa semplice. Altrimenti che sfida sarebbe?
Si possono però suggerire dei piccoli accorgimenti per cominciare ad abbattere quelle antipatiche barriere che immancabilmente si formano nella testa di ognuno di noi.
Allargare gli orizzonti e predisposizione all’apprendimento sono i primi passi necessari. Leggere, informarsi, conoscere mondi e culture diverse dalla nostra, magari lontane dal nostro modo di percepire la realtà, sono ottimi alleati per ampliare i pensieri e vedere tutto a 360°.
Fissiamo degli obiettivi, delle mete da raggiungere in modo da avere chiaro dove vogliamo arrivare.
Se qualcosa ci frena, proviamo a cambiare prospettiva, consideriamo altri punti di vista. Impariamo a credere in noi stessi, a non avere paura di sbagliare per raggiungere i nostri obiettivi. Perché i rimpianti sono peggio degli errori.
Un atteggiamento mentale positivo, essere umili, determinati e volenterosi sono gli ingredienti per evitare di perdere occasioni. Tutto condito da un pizzico di follia. Perché nulla è impossibile. Basta avere la mente aperta a trovare soluzioni e sperimentarle. Almeno per poter dire, sempre, di averci provato.
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di Valentina Cuppone
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