
Come ottenere il massimo dal proprio team: ce lo insegna Steve Jobs
Trovarsi nella situazione di dover gestire un team di collaboratori. Essere leader di un gruppo di persone che lavorano verso obiettivi comuni. Riuscire a ottenere il meglio dalla vita di tutti i giorni, da quella quotidianità fatta di piccole ma indispensabili conquiste. Non ci sarà mai una ricetta esatta per eseguire le proprie azioni ottenendo sempre i risultati sperati. Questo è impossibile da prevedere e pianificare e gli ingredienti essenziali affinché una tale situazione possa verificarsi non sempre dipendono solo dalla nostra volontà. Tante volte quel famoso pizzico di fortuna può fare decisamente la differenza. Preparazione e merito, dovrebbero essere sempre al primo posto, ma anche nascere sotto una buona stella, non sarebbe cosa da poco. E se cercassimo un aiuto in più? Un modello, una fonte d’ispirazione, un input che contribuisca ad accendere quelle lampadine, a creare quelle suggestioni tali da suggerirci la giusta strada da imboccare. Insomma gli uomini hanno sempre cercato maestri, punti di riferimento da seguire e da cui trarre ispirazione. Per imparare, per superarli, perché un buon libro inizia spesso da qualcosa di già scritto. Per poi imboccare la propria strada. Mai prevedibile.
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Leader si nasce o leader si diventa?
Ci siamo chiesti, se dovessimo guidare un team, a quale mentore potremmo rivolgerci? In quest’oggi digitale e informatico, dove tutto o quasi si esplica tenendo in mano o sott’occhio una mela mozzicata, chi meglio del papà della Apple può darci ispirazione? Steve Jobs, un uomo che è riuscito non semplicemente a fondare e a rendere grande un’azienda, ma che è riuscito a creare uno stile di vita. Perché tra anni, tra decenni, quando i nostri eredi descriveranno la società del XXI secolo non lo potranno fare senza prendere Mac, iPhone, iPad e iPod come simbolo e icona di un’intera epoca.
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Ogni persona è uguale a se stessa. Fatta di esperienze, emozioni, trascorsi che sono solo propri e mai uguali ad altri. Magari le situazioni che si presentano possono essere simili, ma il modo di affrontarle sempre differente. Questo non significa però che non abbiamo bisogno di idee alle quali ispirarci, qualcuno a cui guardare come modello per riuscire a migliorare la nostra capacità di leadership. Uno tra tutti, Steve Jobs. Personaggio geniale, ricco di contraddizioni e creativo, il simbolo per eccellenza di intuitività. E soprattutto, secondo quanto si evince dalla biografia scritta da Walter Isaacson, un grande trascinatore. Uno di quei personaggi in grado di coinvolgere chiunque gli stia intorno. Un leader a tutto tondo. Chi meglio di lui può ispirarci? Alcuni punti hanno caratterizzato la condotta lavorativa di Mister Apple. Sono qualità o modi di fare che se messi in pratica potrebbero portare diversi vantaggi. Come la capacità di coinvolgere, ad esempio, rendere partecipe e cercare feedback dai propri collaboratori, potrebbe essere l’ingrediente segreto per far sentire tutti parte di uno stesso progetto mirando così a raggiungere gli stessi migliori risultati.
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5 strategie evergreen che ti garantiranno il successo
Ecco allora alcuni di quei principi e modi di fare che sarebbe utile prendere in considerazione. Perché se hanno contribuito a far diventare il morso della mela sinonimo di innovazione, modernità, tecnologia, e status quo di intere generazioni, vale la pena almeno conoscerli.
1. Tutti parte di un progetto comune
Chiedere pareri. Confrontare le opinioni. Far nascere dibattiti. Rendere consapevoli gli altri e se stessi di cosa c’è che funziona e di cosa, invece, va migliorato. Creare una comunità per rendere migliore l’ambiente lavorativo e per nutrirsi delle idee di tutti coloro che ne fanno parte. La prassi per Jobs era quella di chiedere ai dipendenti della Pixar così come della Apple, cosa funzionasse e cosa no. Sentirsi parte di un tutto unico e coerente. Una strategia vincente? Sicuramente un tassello di quel modo di pensare che l’ha fatto diventare un leader di successo.
2. Essere sinceri ad ogni costo
Abitudine di Jobs era quella di non mandarle a dire. Nella sua biografia più volte vengono raccontati episodi in cui affibbiava aggettivi poco garbati ad alcuni prodotti. Il punto è: essere sincero. L’onestà paga sempre e aiuta a fidelizzare attorno a sé. Sei vuoi essere un buon leader, devi dare il miglior esempio possibile.
3. Decisioni rapide e risolutive
Self control e capacità di scegliere nel miglior modo che si reputa possibile e nel minor tempo possibile. Su certi treni ci si deve salire al volo. Ispirazione e intuito. Difficile, quando si hanno importanti responsabilità. Ma a volte, e mister Apple insegna, certe scelte vanno prese su due piedi.
4. Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi
Affrontare i problemi nell’immediato. Quando si presentano criticità, non rimandiamole. Come dice un vecchio proverbio, il ferro va battuto finché é caldo.
5. Non accontentarsi mai
Per Jobs il compromesso è “moralmente spaventoso”. Cercare la perfezione. Aspirare a raggiungere l’idea più prossima a ciò che si crede e immagina perfetto per il proprio prodotto, per la propria immagine, per il proprio lavoro. Non accontentarsi per puntare a ottenere il risultato migliore possibile.
Sono solo alcuni degli atteggiamenti mentalie delle pratiche concrete che hanno contribuito a creare realtà grandiose e vincenti come quelle che hanno fatto e fanno capo a Steve Jobs. Replicare un successo talmente strepitoso è difficile ma non impossibile perché oltre a questi accorgimenti serve quell’innato x factor. Questi sono solo piccoli sassolini, come quelli di Pollicino, utili a indicare la strada.
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